Le condizioni ambientali e di coltivazione devono essere quelle tradizionali della zona di produzione atte a conferire al prodotto, specifiche caratteristiche di qualità. In tutto l’areale, la “Rucola della Piana del Sele” IGP può anche essere coltivata secondo il metodo dell’Agricoltura Biologica. Tipicamente, la coltivazione della “Rucola della Piana del Sele” IGP è effettuata in tunnel o multi-tunnel, non riscaldati, coperti con film plastico al solo fine di proteggere la coltura dalla grandine e da piogge eccessive che potrebbero causare dannosi ristagni d’acqua. Nel periodo primaverile estivo può essere prodotta anche in pieno campo o sotto reti protettive.
In particolare, si evidenzia quanto segue, in merito alle tecniche colturali adottate:
Interventi colturali in pre-semina: per la produzione della «Rucola della Piana del Sele» IGP, non è ammessa la coltivazione fuori suolo.Sui terreni destinati a tale coltura, prima della semina al fine di assicurare la necessaria quantità di sostanza organica nel suolo, è consentita la pratica del sovescio. A partire dalla metà di giugno, è consentita la pratica della solarizzazione del terreno, quale intervento, di natura meramente fisica, per la disinfestazione e la disinfezione del suolo.Segue la fase di lavorazione del terreno, con l’impiego di apposite macchine che sommuovono il terreno e lo rivoltano, per poi procedere alla preparazione del letto di semina.
Semina: La “Rucola della Piana del Sele” IGP deve provenire da semente certificata e OGM free.
La semina va effettuata con l’impiego di seminatrici di precisione, su terreno sistemato, utilizzando 13-15 milioni di semi ad ettaro pari a 4 – 5 Kg di semente/Ha.
E’ consentita la tecnica del trapianto.E’ consentita la tecnica della pacciamatura del terreno.
L’irrigazione avviene per aspersione, mediante appositi irrigatori dislocati lungo tutto il tunnel di coltivazione, oppure mediante ali gocciolanti a terra o per subirrigazione.Grazie alla buona capacità idrica dei terreni di coltivazione, l’irrigazione è, limitata ad alcune specifiche fasi della coltivazione: la prima subito dopo la semina, per assicurare la germinazione del seme e la seconda a germinazione avvenuta. Dopo ogni raccolta, si pratica un’irrigazione allo scopo di favorire il “ricaccio” delle piante.
L’acqua utilizzata per l’irrigazione, al fine di monitorarne l’idoneità all’uso irriguo, dovrà essere sottoposta ad analisi fisico-chimiche e microbiologiche, con periodicità almeno semestrale, per verificarne la conformità ai parametri qualitativi previsti dalla specifica normativa vigente.
Per quanto attiene allafertilizzazionee alladifesafitosanitariadella “Rucola della Piana del Sele” IGP si fa riferimento, rispettivamente, a quanto riportato nel disciplinare di produzione integrata e nelle norme tecniche di difesa integrata della Regione Campania. Per le produzioni biologiche, si fa riferimento alle norme tecniche specifiche di tale metodo di coltivazione.
Raccolta: è realizzata mediante l’impiego di apposite macchine raccoglitrici oppure “a mano”, mediante l’impiego di appositi falcioni, falcetti e coltelli.Il prodotto è raccolto allorquando le foglie abbiano raggiunto uno sviluppo di 8-25 cm di lunghezza.
A seconda del periodo, il numero di raccolte può variare da 1 a 10, con una produzione massima, per taglio, di 60 quintali di Rucola/Ha. Immediatamente, dopo la raccolta, nella stessa azienda agricola di produzione, il prodotto deve essere collocato in cassette e posto in celle idonee al raffreddamento o in camion refrigerato (temperatura compresa tra +2 e +6°C) così da mantenerne integre le imprescindibili condizioni di freschezza per la successiva sua preparazione per il mercato del fresco o per la preparazione delle confezioni di IV gamma.