E’ record per la Dop economy che per la prima volta supera i 20 miliardi di euro di valore alla produzione, in aumento del 6,4% su base annua, assicurando il 20% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano.Â
E’ quanto emerge dal XXIesimo Rapporto Ismea-Qualivita 2023, che conferma la crescita, anno dopo anno, del made in Italy Dop e Igp agroalimentare che nel 2022 ha generato un fatturato di 20,2 miliardi.
A crescere dell’8,3% è anche il suo export per un totale di 11,6 miliardi di euro incassati sui mercati internazionali grazie, soprattutto, al recupero dei mercati extra-Ue, che nel 2022 hanno segnato un +10%. “I 20 miliardi di valore all’origine sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, per il secondo anno consecutivo in crescita su 18 regioni su 20 – ha detto Maria Chiara Zaganelli direttore generale Ismea – il 100% delle province sono coinvolte nel circuito delle Dop economy, espressione del valore di filiere non delocalizzazioni che rappresentano un patrimonio collettivo diffuso”.
Tra i primi 15 prodotti a denominazione figurano il Grana Padano Dop al primo posto che ha sorpassato il Parmigiano Reggiano Dop con 1,7 miliardi (1.734 milioni) di euro e al terzo il Prosciutto di Parma Dop. Per il vino al primo posto si conferma il Prosecco con 1,1 mld (1.145 milioni) e al secondo il Conegliano Valdobbiadene e al terzo il Delle Venezie. All’interno del settore il comparto del cibo sfiora i 9 miliardi di euro (+9%) e quello vinicolo gli 11 miliardi (+5%). Risultati importanti ma in parte condizionati dalla spinta inflattiva del settore che conta oltre 195mila imprese e un numero di rapporti di lavoro, stimati per la prima volta, in 580mila unità della fase agricola e 310mila nella fase di trasformazione.